Vi ricordate di Anna, la cittadina russa che a gennaio del 2021 si aggiudicò un immobile messo a gara nel primo bando di “Case1Euro” promosso dal Comune di Taranto e per la quale io insieme alla collega arch. Rosa Gorgoglione curammo il progetto? Sembrava davvero una bella storia quella della investitrice straniera venuta da lontano e innamorata del mare di Taranto. Una storia destinata ad avere un lieto fine e soprattutto con tempi rapidi e certi proprio perché dettati dalle regole del bando.
Ma Anna, abituata probabilmente alla kafkiana burocrazia post sovietica del suo Paese non aveva ancora fatto i conti con la mediterranea burocrazia di casa nostra e il suo sogno di acquistare e ristrutturare un immobile nella città vecchia di Taranto per andarci poi a vivere da nuova residente del centro storico si è arenato in riva allo Jonio. Quasi 4 anni di rimpalli, innumerevoli incontri con i dirigenti e gli assessori di turno che si sono succeduti, rassicurazioni elargite a piene mani ma nessuna azione davvero concreta da parte dell’Amministrazione comunale che avesse permesso in questi anni ad Anna di dare finalmente avvio al proprio cantiere e realizzare finalmente il suo sogno. Ma soprattutto, da un certo momento in poi, più nessuna risposta alle tante richieste di informazioni che Anna ha inoltrato con email formali, pec ufficiali, finanche note del proprio legale che richiedevano solo di avere una risposta chiara e definitiva sulle problematiche sollevate che hanno reso e rendono tuttora, a distanza di quasi 4 anni, ancora impossibile avviare le operazioni preliminari per ristrutturare l’immobile che Anna ha acquistato alla simbolica cifra di 1 euro e che vorrebbe, a proprie esclusive spese, rimettere in sesto.
Un silenzio oltre che del tutto incomprensibile, divenuto anche oltremodo irritante e offensivo nei confronti di una persona che ha continuato a mantenere disponibilità e fiducia nella pubblica amministrazione oltre che pagare regolarmente le imposte su una casa del tutto inagibile nei fatti ma agibilissima per il fisco comunale. Una persona verso la quale è stato finora riservato il trattamento peggiore, l’indifferenza, con l’obiettivo non detto ma forse velatamente auspicato da qualcuno di indurla a desistere dal portare avanti la propria iniziativa, così da chiudere nell’oblio e una volta per tutte la questione. Peccato però che Anna non intenda demordere e voglia invece andare fino in fondo, a dispetto di tutti quelli che in questi anni hanno usato il suo nome e il fascino del suo essere cittadina straniera per promuovere un progetto, quello di “Case1Euro” che, oltre la fuffa propagandistica che finora ha prodotto, dimostra oggi più che mai tutte le sue pesanti criticità per come è stato pensato ed attuato e soprattutto per come non riesce ad essere minimamente di supporto a chi vi ha partecipato e vinto, atteso il fatto che di tutti gli immobili che nelle tre edizioni del bando sono stati assegnati, forse solo uno si è per ora tramutato in cantiere mentre gli altri sono ancora fermi al palo.
Chissà se dopo questo ultimo ennesimo appello pubblico qualcosa riuscirà finalmente a muoversi …
L'articolo pubblicato sulla pagina web di Antenna Sud
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